Ciao o forse adieu.
Le frasi non mancano. (Bamboccioni…sfigati…ed adesso mammoni).
Ma perché deridere coloro che, evidentemente, si trovano in una crisi
generazionale dovuta in gran parte non
solo a loro ? Così sostiene Giuseppe Roma, direttore generale del
Censis (organismo pubblico che ci avverte se la collettività nazionale sta bene
o sta male). Che aggiunge: “Il mondo giovanile ha una difficoltà notevole.
(Noi non ce ne eravamo affatto accorti). All’interno
di coloro che hanno tra i 25 e i 29 anni, il 31% è del tutto inattivo. E’ una
cifra enorme ! (In Francia sono, secondo Roma, il 12,5%, nel Regno Unito il 15%, in Germania il 17,%0%. In
Italia quasi il doppio.” ). l’Italia ha evidentemente, da sempre, il primato dei primati negativi (nota
di WW). Non tutti vanno all’estero. Lontani da mamma e papà. Oltretutto se lo
facessero (e molti lo fanno) questa potrebbe essere considerata un’”emigrazione”, (di cervelli ?) che tempo
fa non era considerata “un bene” dalla
collettività nazionale. Ma non tutti emigrano. Poiché non tutti hanno una intraprendenza
personale, Forse perché hanno una formazione attualmente poco “positiva”. Poiché quando hanno iniziato
gli “studi “ , come così si era detto, quella
era la via. (Non ne espongo le motivazioni poiché sarebbero….irriverenti verso quache struttura). E così i genitori aiutano
i figli. Sono costretti a farlo. E’ un male questo ? Ma presto i risparmi dei
genitori “con troppo cuore” (come” dall’alto si dice”) termineranno. Poiché
il risparmio non è più un bene. Ma il contrario di esso. Per una società “evoluta”. Ed allora ? Come completeremmo
la denominazione di questo brano. Con un“adieu “ in luogo di “goodbye” ?
E con qualcos’altro ?. Adieu a chi
? A che cosa ?. Ai miei frequentatori l”ardua sentenza".
Westwind
.
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