domenica 5 febbraio 2012

Time to say...goodbye or adieu

Ciao  o  forse  adieu.
Le frasi non mancano. (Bamboccioni…sfigati…ed adesso mammoni). Ma perché deridere coloro che, evidentemente, si trovano in una crisi generazionale dovuta in gran parte non solo a loro ?   Così sostiene Giuseppe Roma, direttore generale del Censis (organismo pubblico che ci avverte se la collettività nazionale sta bene o sta male). Che aggiunge: “Il mondo giovanile ha una difficoltà notevole. (Noi non ce ne eravamo affatto accorti). All’interno di coloro che hanno tra i 25 e i 29 anni, il 31% è del tutto inattivo. E’ una cifra enorme ! (In Francia sono, secondo Roma, il 12,5%, nel Regno Unito il 15%, in Germania il 17,%0%. In Italia quasi il doppio.” ). l’Italia ha evidentemente, da sempre, il primato dei primati negativi (nota di WW). Non tutti vanno all’estero. Lontani da mamma e papà. Oltretutto se lo facessero (e molti lo fanno)   questa potrebbe essere considerata un’”emigrazione”, (di cervelli ?) che tempo fa non era considerata “un bene” dalla collettività nazionale. Ma non tutti emigrano. Poiché non tutti hanno una intraprendenza personale, Forse perché hanno una formazione attualmente poco “positiva”. Poiché quando hanno iniziato gli “studi “ , come così si era detto, quella era la via. (Non ne espongo le motivazioni poiché sarebbero….irriverenti verso quache struttura). E così i genitori aiutano i figli. Sono costretti a farlo. E’ un male questo ? Ma presto i risparmi dei genitori “con troppo cuore” (come” dall’alto si dice”) termineranno. Poiché il risparmio non è più un bene. Ma il contrario di esso. Per una società “evoluta”. Ed allora ? Come completeremmo la denominazione di questo brano. Con  un“adieu “ in luogo di “goodbye” ?  E con qualcos’altro ?. Adieu a chi ? A che cosa ?. Ai miei frequentatori l”ardua sentenza".
Westwind
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