lunedì 3 dicembre 2012

IN ATTESA DI MIGLIOR FORTUNA...


IN ATTESA DI MIGLIOR FORTUNA

Nelle “primarie” recentemente conclusesi  ha vinto non già l’Italia del sussiegoso doppiopettismo, del tecnicismo (per sua stessa tipologia, incapace di risolvere i problemi  della sopravvivenza collettiva), l’Italia del gadget, dell’informatica applicata non alla semplificazione delle procedure (ma al suo contrario), l’Italia del giovanilismo male inteso. Ha vinto un’Italia social popolare. (consociativa).Quella che già da tempo conosciamo, attraverso l’attuale letteratura, l’attuale livello delle conduzioni televisive di successo, l’ossequioso rispetto per ciò che non è quello che dovrebbe essere, l’Italia dell’attuale Welfare, del perbenismo della gente comune, l’Italia del lavoro (e che strizza l’occhio alle  imprese) nonchè delle più tipiche tradizioni familiari, basate sulla cooperazione dei suoi componenti e sulla loro reciproca compartecipazione. L’Italia non delle famiglie allargate, l’Italia del laicismo “quel tanto che basta”.

Passando ad altro argomento ed osservando le splendide immagini  delle edificazioni di Samarcanda (Ubzekistan) sorge spontaneo chiedersi cosa rimarrà del nostro tempo come traccia tangibile, culturale della nostra esistenza (collettiva). Forse la discussa edicola di R.Meier che copre l’Ara Pacis a Roma o l’Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano al Villaggio Olimpico (di Roma), definito “bacherozzo” ? Forse non rimarrà proprio nulla che costituisca la tangibile riprova di una nostra sopravvivenza collettiva che non sia stata solo un’incidente di percorso ed un puro e semplice vegetare…in attesa di miglior fortuna.

Bluewind

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