lunedì 7 gennaio 2013

Un grande Paese


Un grande Paese

Erano stati  componenti dell’orchestra del Bolshoi di Mosca. Allontanati perché ebrei e, presuntivamente, perché portatori di messaggi individualistici. Non compatibili con il “nuovo” corso (quello dell’era ante Gorbaciov). Vennero pertanto addetti ad umilissimi lavori (di addetti alle pulizie). Il protagonista principale (ex direttore della stessa orchestra ed anch’esso addetto a lavori di pulizia) riuscì ad organizzare una temporanea fuoriuscita dal Paese, con la ex orchestra, spacciandola per l’attuale orchestra del Bolshoi. E ritrovando (durante l’esecuzione del “Concerto” per antonomasia, quello per violino ed orchestra di Tchaicoski in uno storico teatro di Parigi) sua figlia, divenuta una famosa violinista, somigliantissima alla madre (anch’essa valente violinista, morta di stenti in un Gulag ove era stata reclusa, perché anch’essa ebrea). Il film, trasmesso sulla TV nazionale  ed in precedenza non programmato, non è stato fatto oggetto di alcuna preventiva o successiva segnalazione o commento da parte dei massmedia nazionali. Se ne ignorano le ragioni. (Bluewind, però qualche idea, al riguardo, l’avrebbe).

Bluewind

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