venerdì 8 febbraio 2013

Figli di un dio minore

Figli di un dio minore.

A quale guru della cerebralità estemporanea sarà venuto in mente che mettergli in braccio un cucciolo avrebbe contribuito a far loro ottenere la credibilità (da tempo)  ormai appassita ?
Bene ha fatto (o – meglio – ha scritto) Gramellini su La Stampa del 9/2/13 sceso in campo in apparente difesa della figlia del “teorico della flessibilità Pietro Iachino” rea (si fa per dire) di avere un lavoro stabile da dodici anni mentre altri suoi giovani coetanei, con età media all’incirca di quarant’anni, sono costretti a convivere in minuscole “case di ringhiera”, poiché godono (si fa per dire) di uno stipendio “micragnoso e volatile, che li condanna ad una eterna fanciullaggine” e, se per caso, con i frutti di un lavoro (più stabile)  fossero in grado di conquistarsi una casa propria senza dover pagare l’affitto, sarebbero costretti a pagare l’IMU per tale "privilegio". Ma non lamentiamoci troppo. In altri paesi e continenti si sta anche peggio.

Bluewind


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