venerdì 17 gennaio 2014

GOTT MIT UNS (il bosco dei daini)

GOTT MIT UNS (il bosco dei daini)
Paul aveva trovato alloggio presso una pensioncina nei sobborghi di Garmisch Partenkirchen. Posta in un cottage, con un piccolo giardino attorno, delimitato da una bassa staccionata in legno. La mattina successiva al suo arrivo, si alzò di buon’ora e si affacciò al balconcino della sua stanza, sostando per qualche minuto a contemplare lo spettacolo della trentina di alberi di mele del giardino, le cui foglie, imperlate dalle gocce di rugiada, sfavillavano alla luce del mattino. La proprietaria della pensione , che incontrò non appena raggiunse la sala delle colazioni, sembrava gratificata dalla sua presenza. E lo invitò a partecipare ai conviti serali organizzati, nella stessa sala, dagli altri ospiti della pensione.  Erano in prevalenza pittori, insegnanti, artisti, disegnatori ecc. Gli mostrò un grosso album, ove coloro che soggiornavano nella pensione erano soliti trascrivere i propri pensieri, disegni e quant’altro. Il tutto era di livello alquanto elevato. Sarebbe volentieri rimasto a chiacchierare con la donna per qualche tempo ancora ma doveva raggiungere la baita che ospitava Inge con i suoi familiari nonché Franz, proprietario della baita, che Paul aveva il compito di proteggere in quanto erano stati preventivati degli attentati, nei suoi confronti, ad opera di non meglio identificati gruppi di neo nazisti, di cui la polizia di Monaco era venuta a conoscenza. Giunto alla baita, chiese di Franz. Gli fu detto che era andato a portare il cibo ai daini. E gli fu indicato un piccolo spiazzo sul limitare del bosco. Franz era intento a riporre del fieno sulle mangiatoie in legno esistenti nello spiazzo. E nel contempo, sembrava che parlasse con i daini, ancora seminascosti nel folto del bosco. E, che, sentendo i suoni gutturali di richiamo che Franz emetteva, sembravano tranquillizzarsi. Subito dopo comparvero i loro cuccioli, che si precipitarono sulle mangiatoie per brucare il fieno. Paul lanciò un’occhiata a Franz, che sembrava piuttosto soddisfatto. (continua)
Bluewind
Pregasi voler tener presente che i tempi, i luoghi, i personaggi e gli eventi del post sono puramente immaginari e frutto di fantasia dell’autore. Non hanno alcun riferimento o corrispondenza con la realtà effettiva, di cui non costituiscono neanche la parafrasi.


3 commenti:

  1. Ricordo questa bella favola perchè già in splinder viveva o forse in altro racconto. Poco importa. Come sempre suggestivo tutto. Grazie per la rinverdita memoria e...un favoloso abbraccio Mirka

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La parte che riguarda i daini non è una favola ma ciò che si è svolto effettivamente me presente. Incredibile ma vero. Ciao. Mimmo

      Elimina
    2. Si si lo so. Ho detto favola perchè ne ha tutto il profilo magico. Ovviamente per quello che riguarda la scena dei daini. Ciao. Mirka

      Elimina