venerdì 4 aprile 2014

BREITE STRASSE (12) Teutonesimo (di strada)

Se continui a fare ciò che hai da sempre fatto, non ti lamentare poi se otterrai qualcosa che già hai ottenuto. Sembra che questo sia lo slogan che potrebbe essere suggerito ( il condizionale in questo caso è d’obbligo) per uscire dalla crisi. (Ed è quanto attualmente insegna il S-Programma Neuro Linguistico-, la attuale nuova scienza empatica-psicologica).( Ciò, ammesso che non si  tratti di  una enunciazione puramente consolatoria per giustificare la permanenza della crisi stessa e per sostituirsi a quel disastroso “mordi e fuggi” che sembra essere il credo dell’attuale società. Riflettendo su ciò, l’ispettore Paul, tornato alla sua Monaco si accingeva ad attraversare la centralissima Darchauer Strasse e, dato  che il semaforo ivi esistente tardava a dare il segnale per l’attraversamento pedonale ed  il traffico veicolare era pressocchè inesistente, scese dal marciapiede per iniziare l’attraversamento. Ma venne trattenuto per un braccio da una vecchietta, alla sua ds che, non approvando la sua iniziativa, gli gridò, con stile tipicamente teutonico:”Che fa ? Attraversa ? Non vede che il semaforo non lo consente ?” Doveva trattarsi  presumibilmente  di un’insegnante pensionata, piuttosto abituata a rispettare le regole. Le rispose che l’attraversamento era possibile perché il traffico veicolare era sostanzialmente scarso o inesistente. Ma la vecchietta, continuando a tenergli il braccio, aggiunse, indignata: “Non lo faccia ! Altrimenti  avverto la polizia!”. Non le rispose: “La polizia sono proprio io”. Per non deluderla….troppo. (E non distruggere le sue residue illusioni).

Bluewind

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