giovedì 22 maggio 2014

UN CASO DI COSCIENZA

Lo aveva incuriosito la singolarità dell’individuo (da poco trasferitosi a Malmò) troppo benestante, troppo altruista. Aveva donato per un trapianto uno dei propri reni ad una ragazzina di 15 anni. Senza apparenti ragioni. (Il dono del rene da vivente a vivente era, solitamente una eventualità più unica che rara). Aveva inoltre provveduto ad erogare le spese ed i farmaci successivi all’intervento. E Paul si disse che doveva cessare di meravigliarsi troppo quando si imbatteva nel bene. Anche se, stranamente, a volte il bene poteva trarre le proprie origini ed il proprio spunto da un male (precedente). (continua). NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.
Bluewind


6 commenti:

  1. Il bene quando si fa dev'essere sempre gratuito e mai ci si deve essere vincolati da aspettative di ritorni o ricatti. Il bene è sempre svincolato da tutto e liberamente cresce nei terreni mai neppure immaginati alla semina. E di questo ne dobbiamo essere certi. Mirka

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    1. D'accordo con Te sulla gratuità del bene. Ma se a volte, come in questo caso, la gratuità fosse troppo gratuita ? (Forse si deborderebbe sulla santità).Ciao.Mimmo

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  2. C'è qualcosa di troppo. "troppo". E questo deborda senza diventare bene. La sanità ne è semplicemente la conseguenza inevitabile con annessi gli eventuali danni

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  3. Però donare un rene potrebbe essere un troppo....che non si fa tutti i giorni. E che richiede una motivazione forte e particolare, specie per chi, in precedenza, non ha mai avuto la vocazione della santità. Ciao. Mimmo.

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  4. Certo che si. Tu conosci io no. E allora ecco a galla anche il caso di coscienza olè

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  5. Sperando che galleggi (e non sprofonda...nell'acqua).Ciao. Mimmo

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