domenica 31 agosto 2014

UN   COMPLICATO   MARCHINGEGNO

 Una inesorabile    maledizione sembrava gravare sulla famiglia dei Baskerville. I cui componenti venivano sistematicamente decimati, secondo la leggenda, da un mostruoso animale, che sembrava essere senza pace e si aggirava nottetempo, latrando furiosamente, in prossimità del castello e della limitrofa palude. Aggredendo coloro che commettevano l’imprudenza di uscire e lasciando, ogni volta, sui loro corpi straziati, le tracce delle sue mascelle e tutt’intorno le sue grandi orme. Ma Sherlok Holmes vegliava su di loro (i Baskerville) assieme al suo assistente Watson, dall’acume meno appariscente ma dalla perspicacia tutt’altro che trascurabile. Anch’esso convinto, come SH, che il delitto non dovesse essere in alcun modo remunerativo e che era doveroso assicurare i responsabili alla giustizia. Si era accorto (SH) che una delle vittime era stato privato delle scarpe e che, da tempo, il locale museo paleontologico lamentava la sottrazione di una voluminosa mascella di un animale preistorico. Da ciò ad argomentare che la vicenda era motivata da interessi tutt’altro che trascendentali il passo fu breve. Il furioso ed imbestialito latrare del cane non era altro che il latrare di un cane, lasciato libero dalla catena ed a digiuno per diversi giorni. E che aveva asportato le scarpe ad una delle vittime….per giocarci un poco (come è consuetudine dei cani). Le impronte delle zanne sui corpi delle vittime non erano altro che le impronte mascellari, opportunamente impresse dall’aggressore, con il reperto preistorico a suo tempo asportato dal museo paleontologico. L’anzidetto perfido autore della macchinazione predetta era un parente dei Baskerville ed era motivato da ragioni di interesse (ereditario). Poiché all’epoca del disvelamento degli anzidetti fatti, aveva più di 90 anni, non venne mai chiarito in quale modo avrebbe utilizzato i proventi della immeritata eredità. Lo spunto del post è stato tratto dal romanzo di A.C.Doyle “Il mastino di Baskerville”, ampiamente rimaneggiato e stravolto (da BW).

Bluewind

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