domenica 4 gennaio 2015

LA CASA BIANCA

LA  CASA  BIANCA
Secondo gli economisti d’epoca( Rosseau, Sismondi, Malthus, Marx….ecc), il benessere e con esso la sopravvivenza condivisa da tutti i membri della società sono il fine ultimo e primario dell’economia. Per assicurare una qualche vivibilità, nell’antico Egitto, e dare sbocco alla immensa produttività agricola del Paese, favorita da un sole splendente, da un suolo fertile e da una abbondante irrigazione (oltre che per adempiere  a precetti religiosi)…vennero costruite le piramidi, con l’apporto del lavoro dei numerosi operai ivi addetti, ai quali attraverso il cibo fornito (ed a quant’altro) venne assicurato il sostentamento, risolvendo altresì il problema della abbondante produttività agricola. Ed è pertanto il lavoro e la potenzialità di quest’ultimo la vera risorsa primaria dell’umanità  e non il danaro (o i suoi equivalenti: azioni, obbligazioni ed altre alchimie borsistiche). Che principalmente, costituiscono un mezzo  di scambio, avente valore solo strumentale ed accessorio. A patto che tutto funzioni nel modo giusto e senza che vengano favoriti intenti eccessivamente egoistici. A tale riguardo ed in adesione a tali principi, sembra che a suo tempo, il faraone ed i suoi funzionari si siano attenuti ad un tenore di vita, (anche per motivi religiosi) ispirato a criteri di estrema sobrietà. Come si evince, tra l’altro, dal fatto che tra le rovine egizie non siano state reperite rovine di antichi  Palazzi. Evidentemente, all’epoca, aveva prevalso il senso etico e quello della misura. Se così non fosse quella casa,che secondo la Sannia sarebbe stata inizialmente bianca, si sarebbe, con il tempo, ingrigita.

BW

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