domenica 22 febbraio 2015

LA MANO INVISIBILE




LA  MANO  INVISIBILE

Secondo l’Articolista di pag. 23 di Repubblica  del 19/2/15, i lavori di restauro e ripristino effettuati nella basilica del Santo ad Assisi “rischiano di alterare gravemente i colori degli originali “ restaurati e,  ad avviso di BW, non solo di questi. More solito, poiché non è la prima volta che questo accade. Un meraviglioso affresco, databile nel 1200-1300 circa, raffigurante un cavaliere con il suo cavallo al galoppo in uno spazio senza fine, sullo sfondo di un cielo praticamente nero costellato di numerosi sprazzi di luce è stato tempo fa, restaurato e trasformato in ciò, così si sostiene, che era prima,  e cioè con un cielo di colore normale (azzurro) senza sprazzi di luce e con un galoppo che sembra  effettuarsi su un tranquillo sentiero di campagna.   E non già, come era prima dell’attuale intervento di ripristino,( e per effetto della mano invisibile del tempo e delle diverse occasionalità che ne fanno parte), un galoppo nello spazio e nel tempo infiniti, cioè nell’infinito, immateriale ed eterno  (il buon Leopardi direbbe: “nell’infinità”). In altra zona (nel Maceratese) un altro affresco parietale raffigura la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Ma la parete affrescata mostrava le numerose incisioni causate dai colpi si scalpello che, nel passato, avevano infruttuosamente tentato di asportare l’affresco, ritenuto un pericoloso veicolo di infezione dalla pestilenza, all’epoca imperversante nella zona. Senonchè quelle incisioni causate dagli scalpelli, frammiste al pulviscolo della pioggia sferzante su corpi  nudi dei nostri progenitori, rendevano ancor più tragica la scena. Non solo visivamente.  e  non si ritenga ciò una chiave interpretativa troppo visionaria ed immaginifica, considerando altresì che anche Einstein lo era, a suo modo.  Avendo scardinato e capovolto quella che si riteneva essere la tipologia realista della realtà. Cioè dell’esistente.
 BW

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